Cenni Storici

attuale Via Buonfanti si trovava alle sue origini appena al di fuori del primo nucleo abitato di Pistoia (II secolo a.C.) nato prima come castrum romano e poi trasformatosi in oppidum (accampamento fortificato) e poi cinto di mura.

Tra il XII e il XIII sec. proprio nel momento di massimo splendore culturale, artistico ed economico per Pistoia, con l'arrivo delle reliquie di S. Jacopo in città e la nascita del relativo culto jacopeo, la via ed il relativo borgo extra-urbano, allora più consistente, il quartiere di San Bartolomeo furono investiti da vero e proprio processo di espansione del tessuto urbano. Questo coinvolse tutta la città, culminando con l’edificazione del 2° cerchio di mura. Nel 1387 la via, che doveva apparire disseminata di case-torri con i loro orti retrostanti, le tipiche abitazioni civili medievali, si trova citata come "Lungamastra" del quartiere di San Marco o meglio la Ruga Mastra, ossia la via maestra che, dal centro della città conduceva ad una porta delle mura, appunto P.ta San Marco, che costituiva l’asse della nuova espansione urbana.

Nel tardo Medioevo il quartiere di San Marco, l’area urbana più orientale, che per l’abbondanza di corsi d’acqua e gore, divenne quella più produttiva della città, trasformando l’Abbazia di San Bartolomeo in un’importante centro di trasformazione agricola, con i suoi i 2 mulini ed un frantoio, si arricchì di bei palazzi patrizi, adorni di cornici e stemmi in pietra, come Palazzo Cancellieri, Palazzo Rospigliosi e Palazzo Buonfanti.

Fu la famiglia Buonfanti, citata tra le famiglie pistoiesi prima del ’400, tra cui si annoverano anche figure prestigiose di Gonfaloniere, che dette il nome alla via, citata per la prima volta nel 1777, e che prese dimora nel palazzo omonimo, oggi sede del Relais, a partire dal 1705. Di proprietà del Sig. Antonio Bonfanti nel 1777, il fabbricato, comprensivo di giardino, orto e vasca, passò nel 1836 nelle mani del Cav. Pietro Buonfanti fu Antonio.

Nel XIX sec. il palazzo di proprietà di un certo Bonacchi Arturo fu poi acquistato nel 1923 da Mariani Carlo, appena tornato dall’America, dove era emigrato alla stregua di molti suoi concittadini in cerca di fortuna ed era riuscito nel suo intento, lavorando nelle piantagioni di cotone del New Messico. Nell’antico palazzo Buonfanti egli si stabilì con la moglie, dando vita in un locale a pian terreno ad una taverna-mescita, che di lì a breve, conosciuta come la "Trattoria dell’Americano" sarebbe divenuta il punto di ritrovo del vecchio quartiere, nonchè della città stessa, un luogo dove potersi gustare qualche bicchiere di vino, rifocillarsi con piatti locali (biroldi, migliacci, rigaglia, carcerato, ecc.) ed intrattenersi col giuoco delle carte o delle bocce nel giardino retrostante. Nel 1952 il ristorante fu poi ceduto dal figlio Mariani Ferruccio che intraprese un’altra attività.

Oggi nel 2008 Lara Selmi, la nipote, con tutta la sua famiglia cerca di far rivivere questo senso di cordialità, ospitalità e di accoglienza che il proprio bisnonno, le ha lasciato in eredità, offrendo il suo Relais a chiunque desideri "vivere" a pieno Pistoia e la Toscana, conoscere e gustare questa regione dalle mille potenzialità.

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